“DA LUNEDI’ MI METTO A DIETA”
Il prezioso contributo della psicologa Federica Morganti per voi che avete deciso di “mettervi a dieta” perché, a volte, il nutrizionista non basta. La dottoressa è disponibilissima a rispondere alle vostre domande nel caso in cui abbiate bisogno di approfondire l’argomento. Buona lettura.
“Voglio iniziare da una frase universalmente nota e alla quale molti di noi hanno fatto ricorso una o più volte nella vita, in genere in procinto di una bella mangiata condita da succulenti sensi di colpa. Una frase apparentemente innocua e dalla mera funzione informativa ma che, ne son certa, ha risvegliato in voi sensazioni non del tutto piacevoli. Erroneamente e per vari motivi, associamo spesso il nostro valore personale all’aspetto fisico, o meglio all’immagine che abbiamo del nostro corpo. Ebbene sì, è importante soffermarci sul concetto di IMMAGINE CORPOREA che, non solo non coincide con una visione oggettiva del corpo (è possibile?), ma varia in base alle nostre emozioni, agli accadimenti di vita, agli stereotipi sociali del momento, e può cambiare addirittura dalla sera alla mattina. Ci sono modelle/i che soddisfano i canoni di bellezza ideali ma hanno una pessima immagine corporea, al contrario esistono persone sovrappeso che hanno una buona immagine di sé associata a una salda autostima. L’immagine corporea è composta da tre elementi:
- Cognitivo/affettivo: come valuto e sento il mio corpo
- Percettivo: il grado di accuratezza nella stima del mio corpo o di parti di esso
- Comportamentale: cosa faccio o evito in base a come sento e percepisco il mio corpo
Essi sono interconnessi. Ad esempio, se ho un basso tono dell’umore perché sui social vedo ragazze/ragazzi dai fisici scultorei e in costume da bagno il giorno prima di andare al mare (componente affettiva), è più probabile che valuterò negativamente me stessa e vedrò il mio corpo con più difetti di prima (componente percettiva) e questo renderà più probabile iniziare una dieta rigida (componente comportamentale). Ma le scelte prese “sull’altalena” emotiva, ahimè, non durano a lungo e rendono più improbabile il raggiungimento dell’obiettivo iniziale peggiorando così la valutazione di sé stessi (“sono incapace”, “sono un fallito/a”, “non vado bene”, “non valgo”) e conseguentemente anche l’immagine corporea ne risente. Si entra così in un circolo vizioso che oltre al noto effetto yo-yo va a ledere sempre di più la nostra autostima e ad associare alla “dieta” sensazioni negative.
Cosa fare?
“Il curioso paradosso è che quando accetto me stesso posso cambiare” C.Rogers
Volersi bene, dirsi “io valgo” già da ora. Solo così il percorso verso un peso forma salutare avrà successo. Legare il valore personale al numero che appare sulla bilancia è l’errore più comune e la causa principale di fallimento. Se pensiamo di valere e di essere meritevoli d’amore solo al raggiungimento del peso-forma, non verrà mai raggiunto o mantenuto. Invito spesso i miei pazienti ad immaginarsi mentre corrono una maratona e di far dire ai tifosi sui bordi della strada, le parole che loro stessi si ripetono ogni giorno. Se mi sento urlare “fai schifo!” “non ce la farai mai” “guarda l’altro quanto è bravo”, “non vali nulla!”, è più o meno probabile che io arrivi al traguardo? “IO VALGO” è il punto di partenza, non di arrivo. Non significa piacersi per forza così come si è, vuol dire abbracciarsi con uno sguardo comprensivo per iniziare un percorso di educazione alimentare e di benessere psicologico. Significa considerare fin da subito il proprio corpo non come un nemico che ci ha tradito ma come un cucciolo da proteggere, coccolare e educare. Ci ritroveremo con più facilità a fare le migliori scelte per noi, a godere della dieta e non a combatterla, ad apprezzare un po’ di attività fisica e a non rifuggirla, ad affidarci a professionisti competenti e non ai propri umori o ai motori di ricerca.
A chi affidarsi?
Intraprendere un percorso verso una migliore versione di sé richiede sicuramente impegno ma anche conoscenza. Per questo è fondamentale, trattandosi di SALUTE FISICA E MENTALE, farsi affiancare da professionisti dell’alimentazione, in grado di veicolare le corrette informazioni e di scegliere un programma personalizzato e realistico.
Se sentite che la vostra motivazione potrebbe non essere costante potreste rivolgervi ad uno psicoterapeuta che vi aiuterà nella gestione delle emozioni, a potenziare le risorse necessarie e a rendere più fruttuosi i piccoli successi raggiunti durante il percorso. Non si tratta di una psicoterapia (necessaria, ad esempio, nei disturbi dell’alimentazione), ma di un supporto e sostegno alla dieta e alla vostra persona.
E ora?
E ora fai il primo passo, per piccoli step e sostituisci “da lunedì mi metto a dieta” con “da oggi mi prendo cura di me”.
Dott.ssa Federica Morganti (Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale ed EMDR)
Instagram: @psicoterapeutafedericamorganti
Facebook: psicoterapeuta Federica Morganti
Bibliografia
Dalle Grave, De luca “Prevenzione dei disturbi dell’alimentazione” Positive Press, 1999